Japanese Tea Garden, San Francisco
Nella mente di principiante ci sono molte possibilità, in quella da esperto poche.
Tratto dai discorsi che Suzuki-Roshi teneva ai propri studenti zen, questo libro è la testimonianza scritta di un grande uomo, il quale, con le sue doti umane di semplicità, dolcezza, calore e umorismo, ha saputo comunicare agli occidentali, in una lingua occidentale, l’intimo significato dello zen, collocandosi così, insieme a Watts, Krishnamurti e Trungpa, fra i protagonisti dell’incontro fra Oriente religioso e Occidente contemporaneo.
Libro su Amazon: clicca qui.
Tratto da: “MenteZen, Mente di Principiante”, Shunryu Suzuki-Roshi
“…Per gli adepti Zen la cosa più importante è non essere dualistici. La nostra ‘mente originaria’ racchiude tutto in sé. Dentro di sé è sempre ricca e autosufficiente. Non dovete perdere lo stato mentale di autosufficienza. Ciò significa non una mente chiusa, bensì una mente vuota e pronta. Se la vostra mente è vuota, è sempre vuota per qualsiasi cosa; è aperta a tutto.
Nella mente di principiante ci sono molte possibilità; in quella da esperto, poche. Se discriminate troppo, vi limitate. Se siete troppo esigenti o avidi, la vostra mente non è ricca e autosufficiente. Perdendo l’originaria mente autosufficiente perderemo tutti i nostri principi. Se la vostra mente si fa esigente, se bramate qualcosa, finirete per violare i nostri stessi principi: non mentire, non rubare, non uccidere, non essere immorali e così via.
Se conservate la vostra mente originaria, i principi si conserveranno da soli. Nella mente di principiante non si trovano mai pensieri del tipo: “Io ho ottenuto qualcosa”. Ogni pensiero egocentrico limita la nostra vasta mente. Quando non abbiamo alcun pensiero di conseguimento, alcun pensiero di un ‘sé’, allora siamo dei veri principianti. Allora possiamo realmente imparare qualcosa…”.
Milano, 31 agosto 2018.