Il Ministero della Salute ha rilasciato un documento che fornisce un quadro nazionale delle attività di controllo, effettuate nel corso del 2017, per la verifica di conformità dei prodotti chimici al Regolamento (CE) n. 1907/2006 (REACH) e al Regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) in attuazione del Piano nazionale delle attività di controllo sui prodotti chimici – Anno 2017.
I risultati rendicontati per l’anno 2017, mostrano la partecipazione ai controlli sui prodotti chimici previsti dal PNC 2017 di n. 17. Regioni e n. 1 Provincia Autonoma, nonché di n. 4 USMAF. L’assenza dalla rendicontazione di due Regioni e una PP.AA. (Basilicata, Molise e Trento) conferma una graduale e quasi completa implementazione del sistema dei controlli nelle Regioni. Permane una differenza quantitativa dei controlli fra le diverse Autorità regionali, dovuta essenzialmente a specificità territoriali e alla recente creazione della rete ispettiva in alcune regioni italiane.
Dal confronto dei dati di rendicontazione dei piani di controllo 2011-2017, si osserva un graduale e costante incremento del numero di controlli rendicontati e delle imprese oggetto di controllo per Regione/PP.AA.
Figura – Trend controlli Anni 2011-2017
Figura – Trend imprese controllate 2011-2017
Le violazioni accertate, hanno riguardato principalmente: le SDS, le restrizioni, la registrazione, il contenuto delle etichette, le notifiche della composizione delle miscele all’Archivio Preparati Pericolosi dell’ISS, gli obblighi di pubblicità per le miscele pericolose (focus vendite on-line). Queste criticità rappresentano elementi da considerare nella pianificazione delle attività di controllo future.
Principali risultati
I risultati delle attività di controllo mostrano che sono state rilevate complessivamente 106 violazioni alle disposizioni di cui ai Regolamenti REACH e CLP, in seguito a controlli effettuati entro il 31 dicembre 2017 e rendicontati dalle Regioni e PP.AA. entro i termini previsti dal PNC 2017. Di queste, sono stati contestati in n. 88 casi degli illeciti amministrativi, in n. 9 casi è stato avviato un procedimento penale (notizia di reato), in n.9 casi è stata inviata una raccomandazione scritta.
Nella Tabella sottostante è riportato il dettaglio delle violazioni accertate durante le attività di controllo, programmate o di tipo reattivo, che hanno implicato per n. 72 imprese una contestazione relativamente ad una o più violazioni delle disposizioni dei Regolamenti REACH e CLP, rispettivamente ai sensi del Decreto Legislativo n. 133/2009 e del Decreto Legislativo n. 186/2011, concernenti la disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni dei citati Regolamenti. Alle n. 72 imprese contestate si aggiungono le n.9 imprese alle quali è stata inviata una raccomandazione scritta.
Per le violazioni degli obblighi di cui al Regolamento REACH, nel 42% dei casi sono stati violati gli obblighi di informazione di cui all’art. 31 in materia di prescrizioni relative alle SDS, nel 6% i casi gli obblighi di restrizione di cui all’art. 67 e nel 4% dei casi gli obblighi di registrazione di sostanze di cui agli art. 6 e 10. Seguono con la stessa percentuale (2%) violazioni degli obblighi relativi alla valutazione della sicurezza chimica da parte delle imprese, violazioni degli obblighi di autorizzazione e di conservazione delle informazioni. In merito alle violazioni degli obblighi di cui al Regolamento CLP, si rileva una percentuale del 20 % per la non osservanza degli articoli 4.4, 17, 30, 31 concernenti obblighi di etichettatura ed imballaggio, ivi inclusi obblighi di aggiornamento e apposizione delle etichette. Seguono con percentuale dell’8% le violazioni dell’obbligo di pubblicità applicabile alle miscele pericolose in vendita on-line, con la percentuale del 5% le violazioni degli obblighi di notifica della composizione di miscele pericolose all’Archivio Preparati Pericolosi dell’Istituto Superiore di Sanità e le violazioni degli obblighi di notifica della classificazione delle sostanze all’ECHA.
Raccomandazioni per le imprese
Le criticità riscontrate nel contenuto delle SDS e le lacune nella comunicazione lungo la catena di approvvigionamento rilevate dai controlli effettuati in Italia e in tutta Europa, devono essere considerate con grande attenzione da parte delle imprese che immettono sul mercato e distribuiscono sostanze e miscele pericolose. Deve essere prestata una particolare attenzione al rispetto dell’obbligo di notifica all’Archivio Preparati Pericolosi dell’ISS, utile alla risposta da parte dei Centri antiveleni ad eventuali emergenze sanitarie.
Inoltre, considerato il dato rilevante circa le non conformità agli obblighi di restrizione di cui al Regolamento REACH, è auspicabile una maggiore comunicazione lungo la catena di approvvigionamento, in particolare relativamente agli articoli, circa gli obblighi di restrizione stessi. A tale proposito si raccomanda alle associazioni industriali di intensificare il loro supporto alle imprese che importano e distribuiscono prodotti chimici, per favorire la raccolta di informazioni utili ad assicurare la conformità dei prodotti immessi sul territorio europeo.
Relativamente all’osservazione dell’elevata percentuale di violazioni dell’obbligo di pubblicità per le imprese che immettono sul mercato miscele pericolose attraverso piattaforme on-line, si raccomandano tali imprese e i provider dei siti web che fungono da canali di distribuzione (market-place) ad osservare i citati obblighi sanciti dal regolamento CLP.
In linea generale, le imprese sono invitate a consultare periodicamente il sito web dell’ECHA e a far uso degli Helpdesk centrali REACH e CLP e degli Sportelli informativi territoriali, nonché ad avvalersi della possibilità di dialogare con le Autorità nell’ambito del Gruppo di lavoro “Confronto con le imprese”, istituito dal Comitato tecnico di coordinamento per l’applicazione del Regolamento REACH.
Scarica il report completo del Ministero della Salute: clicca qui.
Pavia, 30 agosto 2018.