La valutazione del rischio della caffeina

La caffeina è un composto chimico naturalmente presente in parti di piante come chicchi di caffè e di cacao, foglie di tè, bacche di guaranà e noce di cola. Viene consumata dall’uomo da lungo tempo.

La caffeina viene aggiunta normalmente a una serie di alimenti come pasticceria cotta al forno, gelati, dolci e bevande a base di cola. La caffeina è presente anche nelle cosiddette bevande energetiche insieme ad altri ingredienti come la taurina e il glucuronolattone. È inoltre presente in associazione alla sinefrina anche in alcuni integratori alimentari venduti come prodotti dimagranti e miglioratori delle prestazioni sportive. Anche alcuni farmaci e cosmetici contengono caffeina.

Nell’uomo il consumo di caffeina stimola il sistema nervoso centrale e, a dosi moderate, aumenta la lucidità mentale riducendo la sonnolenza.

Sino a quanta caffeina possiamo consumare senza correre rischi?
Sulla base dei dati disponibili il gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui prodotti dietetici, la nutrizione e le allergie (NDA) è pervenuto alle seguenti conclusioni.

Adulti

Dosi singole di caffeina fino a 200 mg, circa 3 mg per kilogrammo di peso corporeo (mg/kg pc) da ogni fonte non destano preoccupazioni in termini di sicurezza per la popolazione adulta e sana in generale. Lo stesso quantitativo di caffeina non desta preoccupazioni neanche se consumato meno di due ore prima di intenso esercizio fisico in normali condizioni ambientali. Non sono disponibili studi su donne in gravidanza o soggetti di mezza età/anziani che svolgano esercizio fisico intenso.
Dosi singole di 100 mg (circa 1,4 mg/kg pc) di caffeina possono influire sulla durata e sulla qualità del sonno in alcuni adulti, soprattutto se consumate poco prima di andare a dormire.
L’assunzione di caffeina fino a 400 mg al giorno (circa 5,7 mg/kg pc al giorno), consumata nel corso della giornata, non pone problemi di sicurezza per gli adulti sani della popolazione in genere, fatta eccezione per le donne in gravidanza.

Donne in gravidanza/allattamento

Un quantitativo di caffeina sino a 200 mg al giorno, da ogni fonte, consumato nel corso della giornata, non desta preoccupazioni per la salute del feto.

Bambini e adolescenti

Le dosi singole di caffeina considerate non preoccupanti per gli adulti (3 mg/kg pc al giorno) possono essere applicate anche ai bambini, in quanto la velocità di metabolizzazione della caffeine in bambini e adolescenti è per lo meno pari a quella degli adulti, e gli studi disponibili sugli effetti acuti della caffeina su ansia e comportamento in bambini e adolescenti confermano tale livello. Per il consumo abituale di caffeina da parte di bambini e adolescenti viene proposto un livello di sicurezza di 3 mg/kg pc al giorno.

Quanta caffeina c’è nei diversi tipi di cibi e bevande?
Il contenuto di caffeina e le porzioni variano tra un Paese e l’altro e anche al loro interno, ma ci si può servire delle quantità seguenti come guida:

Un espresso (60ml) 80mg
Un tazza di caffè americano (200ml) 90mg
Un tazza di tè (220ml) 50mg
Una normale lattina di coca-cola (355ml) 40mg
Una normale lattina di “bevanda energetica” (250ml) 80mg
Una barretta di cioccolato fondente (50g) 25mg
Una barretta di cioccolato al (50g) 10mg

Tutte le cifre sono approssimate, dato che il contenuto di caffeina e le dimensioni delle porzioni variano all’interno dei Paesi e tra un Paese e l’altro.

La caffeina provoca un effetto nocivo se consumata assieme ad altri componenti delle “bevande energetiche” e/o con alcol?
Il consumo di altri componenti delle “bevande energetiche” a concentrazioni normalmente presenti in tali bevande non influirebbe sulla sicurezza di dosi singole di caffeina sino a 200 mg.

Un consumo di alcol a dosi sino a circa 0,65 g/kg pc, che porta ad avere un tenore di alcol nel sangue dello 0,08% circa (livello al quale in molti Paesi è interdetta la guida di autoveicoli) non influirebbe sulla sicurezza di dosi singole di caffeina fino a 200 mg. Sino a tali livelli di assunzione è improbabile che la caffeina mascheri la percezione soggettiva di ebbrezza da alcol.

Fonte e ulteriori informazioni: EFSA.

Pavia, 22 ottobre 2018.

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